Eugenio C. (1964)

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Descrizione

Con una stazza di 30.567 tonnellate si aggiudicò il titolo di nave più grande mai costruita da un armatore privato italiano, era il 31 agosto 1966 quando la turbonave Eugenio C. entrò in servizio per il Sud America.
L’entrata in servizio dell’Eugenio C. permetterà alla società di navigazione Costa di consolidare la propria posizione nei collegamenti marittimi tra Mediterraneo e America del sud ma nel giro di un decennio la concorrenza avrebbe preso il sopravvento.
Progettata dall’ingegnere navale Nicolò Costanzi la Eugenio C. fu l’ultimo transatlantico italiano e l’ultima unità passeggeri realizzata a Monfalcone, varata il 21 novembre 1964.
Innovativa nei caratteri tecnici e distributivi che le permettevano di essere adattata a classe unica per il servizio crociera, prevedeva sistemazioni per 178 passeggeri di prima classe, 356 di classe turistica A e 1.102 di classe turistica B. Le medesime denominazioni per la classe turistica subentravano alle anacronistiche definizioni di seconda e terza classe, andando a sottolineare la limitata differenziazione tra le sistemazioni passeggeri.

La turbonave avrebbe rappresentato l’apice della carriera lavorativa di Nino Zoncada, il progetto di allestimento degli interni fu affidato direttamente a Zoncada dall’armatore Angelo Costa, l’architetto veneziano curò tutto il complesso ricettivo, fatta eccezione per le sale da gioco per bambini delle due classi che furono realizzate da Matteo Longoni.
Il progetto di Zoncada si basava sulla continuità decorativa, tutti i saloni furono realizzati su una precisa gamma cromatica in accordo con il nome delle sale: Ambra, Opale, Rubino e Turchese. Il locale più importante era la sala delle feste di prima classe (Ambra) che seguiva lo sviluppo curvo del frontale della nave, arredata con poltrone di velluto color ambra e beige, il pavimento era rivestito in moquette in lana color marrone testa di moro mentre sulle pareti erano esposte due opere su tela di Massimo Campigli. Per tutti gli altri saloni, Zoncada si affidò ad artisti con cui aveva consolidata esperienza: Massimo Campigli e i genovesi: Emanuele Luzzati, Oscar Saccorotti, Giovanni Solari, Luigi Spacal, Enrico Paulucci, Pino Casarini e Ferruccio Quaia.
Emanuele Luzzati legò il suo nome alle sale da pranzo e all’arazzo Flauto Magico, Saccorotti creò i pannelli a olio mentre Solari elaborò una veduta di Genova. Nel bar di prima classe era esposto l’arazzo Città incantata di Luigi Spacal. La sala Turchese fu arricchita da un grande pannello a olio di Paulucci che disegnò anche l’arazzo che ornava la sala Opale della classe turistica, i pannelli degli scaloni e del bar delle piscine. Infine, Casarini disegnò la vetrata della cattedrale della cappella e Ferruccio Quaia scolpì la Via Crucis per la cappella di prima classe e le statue dei Quattro Evangelisti per quella di classe turistica.

Tutti gli elementi che componevano il transatlantico furono disegnati da Zoncada, il lavoro di progettazione assorbì l’architetto veneziano e i suoi collaboratori per più di un anno, al termine del lavoro la nave risultava un’opera d’arte galleggiante.

Nell'ottobre 1977 l'Eugenio C compì la prima crociera di circumnavigazione del globo, partendo ancora una volta da Genova e toccando Alessandria, Bombay, Colombo, Penang, Singapore, Bangkok, Manila, Hong Kong, Kobe, Yokohama, Honolulu, San Francisco, Los Angeles, Acapulco, Cartagena e St.Thomas, con rientro nel porto ligure 15 dicembre.
La nave compì il suo ultimo viaggio nel 2005, attraversando il canale di Suez, nonostante un'età di oltre quarant'anni, fino alla baia di Alang, dove venne poi smantellata.

Soggetto produttore

Lingua prevalente

ITALIANO - Italiano - IT

Soggetto conservatore

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